PESCARA, 17 gennaio – Autotrasportatori sul piede di guerra, contro l’aumento dei pedaggi del 13% su A24 e A25. Le associazioni di categoria Assotir, Cna-Fita, Confartigianato-Trasporti, Fai-Conftrasporto e Fiap Abruzzo, al termine di un incontro a Pescara, proclamano lo stato di agitazione e annunciano clamorose forme di protesta, come l’abbandono dell’autostrada e il passaggio lungo le strade della viabilità ordinaria, qualora non siano riconosciute le loro ragioni in riferimento all’aumento delle tariffe autostradali.
Gli autotrasportatori abruzzesi, dunque, sono pronti a mettersi in viaggio sulle strade statali, con tutti i rischi conseguenti per la sicurezza e la salute di operatori e cittadini.
Le sigle dell’autotrasporto abruzzese per conto terzi, in una nota congiunta si rivolgono al Governo e alla società di gestione, “per chiedere un pacchetto di agevolazioni e di interventi per la messa in sicurezza delle autostrade da e per Roma”.
E’ scritto nella nota:
“Il mondo produttivo subisce ormai da anni, senza alcuna giustificazione, danni rilevanti ai bilanci, costretto com’è a fare già i conti con una concorrenza fortissima. Ed ora le aziende vedono concreto il rischio di dover scaricare il maggior costo dei pedaggi sull’intera filiera, coinvolgendo i consumatori”.
Al Governo, ed in particolare ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia, le sigle dell’autotrasporto, che nelle prossime ore invieranno la richiesta di un incontro, chiedono il riconoscimento di agevolazioni, “in considerazione delle particolari condizioni di disagio (stagionali, meteorologiche e altimetriche) in cui si svolge l’attività di autotrasporto tra Abruzzo e Lazio”.
Alla società che gestisce A24 e A25, Strada dei Parchi, le associazioni di categoria chiedono invece di mettere in campo un pacchetto di misure necessarie ad accrescere la sicurezza, “come nuove aree di sosta e di servizio, sin qui solo promesse e mai realizzate”.